Dal 26 maggio 2004, il catanese Antonino Pulvirenti è il sedicesimo Presidente nella storia del Calcio Catania. Imprenditore di successo, poliedrico nell’applicazione in diversi settori dell’economia della stessa filosofia di lavoro e sviluppo, caratterizzata dalla massima efficacia, è soprattutto un grande tifoso rossazzurro. Fin da bambino, cullava dal suo posto in Curva il grande sogno di poter contribuire alla crescita del Catania. Da 10 anni, dirigenza e squadra da lui guidate con accortezza e discrezione riescono nella missione di dare lustro al blasone dell’Elefante, scrivendo pagine di storia dorate, a suon di record. Un Presidente moderno, abile a perfezionare nel breve volgere di poche stagioni una trasformazione radicale, conducendo una squadra attenta ad un lavoro infaticabile e spartano: una società rilevata in condizioni finanziarie almeno precarie è adesso divenuta un modello di efficienza sul piano dei bilanci e delle dinamiche d’equilibrio proprie di una società per azioni. La generica e ricorrente sottolineatura della “bontà dei conti” in casa rossazzurra ha trovato puntuale e documentato riscontro nell’approfondimento de “Il Sole 24 Ore” del 29 maggio 2012, che prende spunto dai bilanci 2011 per analizzare la situazione economica complessiva del calcio italiano ed in particolare dei club di Serie A. Tra questi, emerge dalla ricostruzione dell’autorevole quotidiano specializzato, il Catania si distingue per positività di risultati, vantando un’efficienza economica che denota capacità di contemperare necessità di accortezza nella gestione e volontà di conseguire obiettivi importanti sul piano dei risultati sportivi. In particolare, secondo la ricostruzione de “Il Sole 24 Ore”, nel 2012 il Catania ha guadagnato la terza posizione nella graduatoria del risultato netto con 6,4 milioni di euro (appena 7 su 20 le società della massima serie capaci di produrre utili nel periodo descritto) e secondo nella tabella “costo per punto” (0,8 milioni di euro per ogni punto conquistato sul campo), vero specchio di produttività complessiva nell’impiego delle risorse. In quest’ultima classifica, con riferimento ai punti della stagione 2010/11, Catania da primato. Scudetto o zona Champions che sia, il senso di queste “fotografie economiche” pare di strategica rilevanza, all’alba dell’epoca del fair play finanziario. L’indagine statistica diventa certificazione di qualità assoluta sommando, a questi dati lusinghieri, due recenti dimostrazioni concrete di sviluppo, indici di formidabile solidità: il 28 marzo 2012, il Calcio Catania S.p.A. ha incrementato il proprio capitale sociale (25 milioni di euro) e, dal 2011, il patrimonio del club comprende una voce di straordinaria importanza, Torre del Grifo Village, che determina consistenza e sicurezze ben maggiori rispetto alla semplice e volatile somma del valore “giocatori”. Da ricordare, inoltre, che dal 9 maggio 2012 il Calcio Catania è in possesso di regolare “Licenza Uefa”.


 

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